Web + Seminar = Webinar

“Seminario online…, hanno pensato anche alle scuole per preti su internet, pur di contrastare la crisi delle vocazioni”. La battuta di un amico copywriter è facile. Il gioco di parole però ci fa soffermare sulla parola seminario, in inglese seminar, alla sua origine, cioè al semenzaio, al vivaio, un tempo per ecclesiasti, oggi per tutti.

In questo periodo di forzato smart working, assistiamo ad un vero fiorire di webinar. Non passa giorno che, sui social, su whatsapp o direttamente nella casella di posta, non ci sia un invito ad uno o più webinar. Inevitabile farsi tentare, un po’ perché la formazione è importante e bisogna rimanere aggiornati, un po’ per curiosità e, forse perché si ha più tempo e ci sentiamo tutti più digitali. E poi, il webinar (si usa l’articolo il, come il whisky?) ti impegna poco: ascolti, guardi ma puoi distrarti, non hai obbligo d’intervento, nessuno t’interroga.

Certo, questo è vero per webinar gratuiti, cosa diversa quando si accede ad un seminario online a fronte di un pagamento. Ma in entrambi i casi è facile annoiarsi, distrarsi, perdere il filo del discorso. Il rischio più grande di un webinar, è diventare noioso e difficile da seguire. Si ha netta la sensazione che lo strumento, nonostante la copiosità dell’offerta, sia ancora utilizzato in modo rudimentale, con una certa approssimazione, come se i webinaristi siano ancora in una fase sperimentale.

Assomiglia a quello che è successo con le radio libere, le tv locali, i primi siti internet, insomma con tutti i nuovi canali e le nuove modalità di trasmissione di contenuti. I webinar di questi giorni, della prima diffusione di massa, sono ancora grezzi, piuttosto monocordi nell’uso della voce, con tante slide piene di testi che si susseguono e che raccontano spesso quello già presente nelle pagine online dei relatori.

Certo, si può obiettare, i webinar, nella loro versione più semplice, sono proprio strumenti di presentazione di qualcosa o di qualcuno. È vero, ma devono farlo cercando di elaborare un linguaggio proprio, format originali, tecniche di interazioni efficaci. A maggior ragione per i webinar, con tutte le declinazioni necessarie, che abbiano scopi più articolati, come la collaborazione tra i partecipanti, la formazione e l’addestramento, la promozione, la vendita e il marketing.

È quindi necessaria la massima attenzione alla possibilità di combinare mezzi (testi, immagini, video, slide share, podcast, download) con i più svariati messaggi, senza dimenticare come il mezzo usato condiziona il messaggio. E senza tralasciare la modalità principe propria del webinar, ovvero l’interazione, la risorsa più preziosa, cioè il coinvolgimento dei partecipanti, la partecipazione del pubblico.

Il successo di un webinar è misurabile dalla quantità di feedback che produce, dalle call to action che induce.

Questa sperimentazione è, per chi si occupa di comunicazione, la parte più intrigante nella messa a punto di un webinar. Sulla capacità d’interpretare i bisogni e di concretizzarli in linee guida per la gestione di webinar originali e specifici per ogni ente, organizzazione, professionista od azienda, si fonda il servizio di pilotage per l’utilizzo efficace del webinar dell’agenzia di comunicazione Guermandi Group.

 

Si tratta di un percorso da fare con il committente, che parte dalla scelta della piattaforma, dall’analisi degli obiettivi, per continuare con il progetto grafico coordinato per tutti gli strumenti del webinar (newsletter, inviti, e-mail, cartelli, slide, ecc.) e la strutturazione, ed eventualmente elaborazione, dei contenuti, fino al questionario per la valutazione del gradimento.

Guermandi Group assicura un affiancamento formativo completo per sviluppare insieme il webinar-style, il format specifico di ciascun cliente. Un’esperienza aperta alla ricerca, alla sperimentazione, all’innovazione di linguaggi, cifre stilistiche, modalità d’interazione, per tracciare insieme nuove rotte nella comunicazione digitale.

Vuoi saperne di più? Contattaci!

“Seminario online…, hanno pensato anche alle scuole per preti su internet, pur di contrastare la crisi delle vocazioni”. La battuta di un amico copywriter è facile. Il gioco di parole però ci fa soffermare sulla parola seminario, in inglese seminar, alla sua origine, cioè al semenzaio, al vivaio, un tempo per ecclesiasti, oggi per tutti.

In questo periodo di forzato smart working, assistiamo ad un vero fiorire di webinar. Non passa giorno che, sui social, su whatsapp o direttamente nella casella di posta, non ci sia un invito ad uno o più webinar. Inevitabile farsi tentare, un po’ perché la formazione è importante e bisogna rimanere aggiornati, un po’ per curiosità e, forse perché si ha più tempo e ci sentiamo tutti più digitali. E poi, il webinar (si usa l’articolo il, come il whisky?) ti impegna poco: ascolti, guardi ma puoi distrarti, non hai obbligo d’intervento, nessuno t’interroga.

Certo, questo è vero per webinar gratuiti, cosa diversa quando si accede ad un seminario online a fronte di un pagamento. Ma in entrambi i casi è facile annoiarsi, distrarsi, perdere il filo del discorso. Il rischio più grande di un webinar, è diventare noioso e difficile da seguire. Si ha netta la sensazione che lo strumento, nonostante la copiosità dell’offerta, sia ancora utilizzato in modo rudimentale, con una certa approssimazione, come se i webinaristi siano ancora in una fase sperimentale.

Assomiglia a quello che è successo con le radio libere, le tv locali, i primi siti internet, insomma con tutti i nuovi canali e le nuove modalità di trasmissione di contenuti. I webinar di questi giorni, della prima diffusione di massa, sono ancora grezzi, piuttosto monocordi nell’uso della voce, con tante slide piene di testi che si susseguono e che raccontano spesso quello già presente nelle pagine online dei relatori.

Certo, si può obiettare, i webinar, nella loro versione più semplice, sono proprio strumenti di presentazione di qualcosa o di qualcuno. È vero, ma devono farlo cercando di elaborare un linguaggio proprio, format originali, tecniche di interazioni efficaci. A maggior ragione per i webinar, con tutte le declinazioni necessarie, che abbiano scopi più articolati, come la collaborazione tra i partecipanti, la formazione e l’addestramento, la promozione, la vendita e il marketing.

È quindi necessaria la massima attenzione alla possibilità di combinare mezzi (testi, immagini, video, slide share, podcast, download) con i più svariati messaggi, senza dimenticare come il mezzo usato condiziona il messaggio. E senza tralasciare la modalità principe propria del webinar, ovvero l’interazione, la risorsa più preziosa, cioè il coinvolgimento dei partecipanti, la partecipazione del pubblico.

Il successo di un webinar è misurabile dalla quantità di feedback che produce, dalle call to action che induce.

Questa sperimentazione è, per chi si occupa di comunicazione, la parte più intrigante nella messa a punto di un webinar. Sulla capacità d’interpretare i bisogni e di concretizzarli in linee guida per la gestione di webinar originali e specifici per ogni ente, organizzazione, professionista od azienda, si fonda il servizio di pilotage per l’utilizzo efficace del webinar dell’agenzia di comunicazione Guermandi Group.

Si tratta di un percorso da fare con il committente, che parte dalla scelta della piattaforma, dall’analisi degli obiettivi, per continuare con il progetto grafico coordinato per tutti gli strumenti del webinar (newsletter, inviti, e-mail, cartelli, slide, ecc.) e la strutturazione, ed eventualmente elaborazione, dei contenuti, fino al questionario per la valutazione del gradimento.

Guermandi Group assicura un affiancamento formativo completo per sviluppare insieme il webinar-style, il format specifico di ciascun cliente. Un’esperienza aperta alla ricerca, alla sperimentazione, all’innovazione di linguaggi, cifre stilistiche, modalità d’interazione, per tracciare insieme nuove rotte nella comunicazione digitale.

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